Vigilia del derby d'Italia ad Appiano Gentile. Rafa Benitez ha risposto così alle domande dei cronisti presenti alla Pinetina.
Mancano Samuel e Pandev. Come stanno?
Dobbiamo aspettare per entrambi. Goran ha sentito dolore durante l'allenamento e anche Walter non ci sarà.
Cosa ha ricavato dalla gara con il Werder?
Abbiamo fatto una buona partita. E' buono il fatto che i giovani hanno fatto bene, vuol dire che all'occorrenza possiamo cambiare qualcosa.
Con che ottica guarda alla gara con la Juventus?
E' un'avversaria forte, hanno cambiato molto quest'anno, sarà più difficile per noi. Abbiamo fiducia, pensiamo che si possa vincere contro chiunque giocando bene.
E' una squadra che si adatta molto al vostro gioco?
Non lo so, noi abbiamo giocato contro squadre che hanno moduli differenti. Di sicuro sarà difficile.
E' vero che ha "sfiorato" la Juventus?
Se n'è parlato molto, ma io ho rispetto per l'attuale allenatore della Juventus. E sono contento di essere qui.
E' possibile che vada in campo il miglior Milito?
Chi è in lista oggi ha fatto allenamento normalmente, quindi è a disposizione.
Dopo la gara contro il Werder la sua impressione sui giovani è ancora la stessa?
I giovani hanno bisogno di tempo. Se avranno delle opportunità speriamo le possano sfruttare, ma a trascinare la squadra sono i giocatori di maggiore esperienza. Io ho fiducia se la squadra lavora come sto vedendo in queste settimane.
E' d'accordo con l'invito ad abbassare i toni?
Sono d'accordo, dobbiamo abbassare i toni dalla tribuna e mantenere l'intensità in campo. In Inghilterra i tifosi sono molto rispettosi, è importante che qui accada lo stesso. Credo sia una grande possibilità per mostrare al mondo che possiamo essere corretti.
Come si aspetta di vedere la Juventus?
Loro stanno facendo bene con questo modulo, sicuramente sarà una gara difficile, magari anche bella. Soprattutto speriamo lo sia per i nostri tifosi.
In prospettiva può davvero prendere forma l'idea del rombo?
Con Sneijder, Pandev e tutti i giocatori offensivi in campo dobbiamo cercare l'equilibrio. Non ho problemi a cambiare modulo se questo è il meglio per noi.
Cosa ha insegnato la sconfitta di Roma?
Dobbiamo pensare a manterenere la stessa intensità. Se riusciremo a farlo sarà importante per noi.
Come stanno Lucio e Julio Cesar?
Ripeto, chi è in lista può giocare.
Chi sta meglio tra Inter e Juventus?
Noi stiamo bene, abbiamo fiducia.
Come sta Zanetti?
Spero di averlo per il prossimo impegno, non dovrebbe partire per la Nazionale.
Come ha visto Santon con il Werder?
Sono contento di come sta procedendo. Abbiamo una squadra con tanti giocatori, quindi il fatto che giochi non dipende solo da Santon. Sta lavorando bene e sono contento per lui.
Prova ancora emozione per questi tipi di gare?
Sì, anche se voi mi vedete più riflessivo. Però ogni volta c'è emozione per queste partite.
In cosa è cambiato Eto'o rispetto a come lo aveva visto nei primi anni?
Lui ha qualità, può sempre far gol. Sta lavorando bene ed è contento. Questa è la chiave, che lui abbia la giusta fiducia.
La Juve di giovedì è quella più vicina a quello che si attende?
E' una domanda per Delneri. Penso che loro hanno qualità, hanno bisogno di tempo perché ci sono tanti volti nuovi. Però ho sempre detto che penso di vederli in alto in classifica.
Cosa ha capito della rivalità tra Juventus e Inter?
Sembra più o meno la stessa rivalità che c'è tra Liverpool e Manchester in Inghilterra. Io penso sempre si debba parlare di quel che avviene in campo.
Potesse togliere un giocatore alla Juventus chi toglierebbe?
Sono tutti bravi ma sono molto contento di quelli che abbiamo noi.
E' una gara più importante per l'ambiente esterno che per la classifica secondo lei?
E' chiaro che la differenza non la fa una partita, la squadra più forte ha tanti mesi per dimostrare di esserlo.
Chi gioca tra Biabiany e Coutinho?
Tutti e due hanno fatto bene, possono giocare entrambi.
L'Inter capolista e campione di tutto fa scuola anche in serie B. In corso le partite del campionato cadetto, ma ieri il tecnico del Torino Franco Lerda, in conferenza stampa, carica la squadra in vista del match contro il Portogruaro chiamando in causa proprio i nerazzurri: "Si è detto che se questa squadra non ha le giuste pressioni non riesce a vincere, e allora mi è venuta in mente l'Inter. Non vuol dire che senza pressioni siamo seduti sugli allori, la motivazione è quella giusta. Ecco, i nerazzurri hanno perso con la Roma ma si sono immediatamente rifatti con il Werder Brema. Hanno cambiato allenatore ma la forza del gruppo è rimasta inalterata. La fame è la stessa. Se il mio gruppo lo capisce può far altrettanto bene".
Andrea Pirlo concede una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. L'argomento principale, quello che da solo sta rivoluzionando il Milan, è Zlatan Ibrahimovic. Pirlo lo definisce "simpatico, sempre pronto allo scherzo, sempre sorridente. Da noi si è inserito benissimo. Forse in altre squadre non si è inserito bene". Anche il calcio a Strasser "è uno scherzo normale, cose che capitano in allenamento". Un ritratto dello svedese abbastanza atipico, che comunque dimostra che si è davvero inserito bene nel Milan, anche a livello di gioco. "Ibra è un giocatore decisivo e noi miglioreremo" -Pirlo spegne così le polemiche sulla Ibra-dipendenza del Milan. Tra campionato e Champions, l'ex giocatore di Brescia e Inter non ha dubbi: "Scelgo sempre l'Europa, vincere la Champions è impagabile. Quando ho visto l'Inter in finale, sinceramente ho patito. Ma poi gli ho visti esultare ed ero contento per loro, perché so che sensazioni si provano".
Il discorso si sposta così sull'Inter: "E' la squadra da battere in Italia e in Europa". Poi sul possibile ritorno a Milano, sponda neroazzurra, di Leonardo e Kakà, è sicuro: "Leo non me lo vedo all'Inter, visto che ha fatto la storia qui. Ma nel calcio moderno può succedere di tutto: se fai l'allenatore non puoi essere legato a una squadra. Kakàinvece mi sembra veramente impossibile". Poi sui singoli: "Eto'o e Ibra sono diversi e forti tutti e due. Sneijder ha fatto tanto ed è uno di quelli che si meriterebbe il Pallone d'Oro. Io però lo darei a Xavi o Iniesta, ma è questione di gusti".
Inter e Juventus si affronteranno per la 155^ volta nel campionato di Serie A. Nei precedenti 154 confronti, la squadra torinese è riuscita a imporsi in 72 occasioni, contro le 44 dei nerazzurri. Finora sono stati invece 38 i pareggi. Le reti complessive totalizzate negli scontri diretti ammonta a 409 (223 siglate dalla Juve, 186 dall’Inter).
A SAN SIRO
La sfida di domenica costituisce per i bianconeri la 78^ trasferta contro l'Inter. Nei 77 precedenti incontri, i nerazzurri hanno collezionato 34 successi, 19 sconfitte e 24 pareggi, di cui l’ultimo risale al 2004 (Vieri e Adriano rimontarono le reti di Zalayeta e Ibrahimovic).
La vittoria più recente della Juve a Milano è datata 22 marzo 2008 (1-2 firmato da Camoranesi, Trezeguet e Maniche). L’ultimo confronto diretto andato in scena al Meazza ha visto invece imporsi l’Inter: il 16 aprile 2010, Maicon ed Eto’o decisero la sfida valida per la 34^ giornata dello scorso campionato.
Tra le vittorie più larghe conseguite dalle due squadre si devono annoverare un 6-0 in favore dell’Inter, risalente al 4 aprile 1954 (a segno Armano, Nesti e doppiette per Brighenti e Skoglund), e una vittoria per 3-0 da parte della Juve, datata 24 aprile 1960.