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Benitez: "Non siamo in crisi. Coutinho forse dall'inizio". E su Mancini...


© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Rafa Benitez si avvicina alla seconda gara in Champions League della sua avventura in nerazzurro. Ecco le sue risposte ai cronisti presenti durante la conferenza stampa pre-gara ad Appiano Gentile:

Dalla Germania sembra che ci sia una piccola crisi. E' così?

Ho l'abitudine di guardare la classifica e non vedo nessuna crisi.

Il Werder arriva qui senza diversi giocatori importanti. E' pericoloso anche così?

Facciamo anche la nostra lista di infortunati oltre alla loro. Scherzi a parte, sarà una partita difficile, entrambe le squadre hanno alcuni giocatori fuori ma non sarà facile.

Pur essendo al suo primo anno qui parla bene l'italiano come mai? E cosa pensa del suo collega Schaaf?

Non lo conosco, ma so che è un ottimo allenatore. Il mio italiano non è così buono ma spero di migliorarlo restando qui tanti anni.

Non avendo battuto il Twente, c'è più pressione per questa gara?

Hanno pareggiato tutte, la situazione è la stessa. Affrontiamo la gara convinti di poter vincere, ma con la stessa pressione di sempre.

Ha allenato sei anni a Liverpool, conosce lo stile inglese. Sta provando a portare qui quello stile oppure cercherà di adattarsi a quello italiano?

Se qualcosa del calcio inglese si può portare qui va bene, ma la cosa importante è la squadra che abbiamo, i giocatori a disposizione. Se poi possiamo portare qualcosa di positivo dall'Inghilterra meglio.

Come stanno gli acciaccati?

Per entrambi valuteremo domani.

Si è parlato molto dello sfogo di Chivu. Alcuni pensano sia dovuto ad una mancanza di disciplina interna.

Abbiamo sistemato tutto negli spogliatoi, sono cose che possono accadere. Per me l'importante era capire chi avesse ragione. Abbiamo parlato di questo, in ogni caso se a Bari avevamo disciplina parlare una settimana dopo di una squadra che non ne ha non ha senso.

Un minimo di nervosismo però sembra esserci. Visti i buoni risultati, come spiega questo aspetto.

Tutte le squadre hanno problemi. Noi siamo l'Inter, una grande squadra che tutti guardano. Dopo la gara contro il Bari tutti parlavano del nostro grande lavoro e nonostante tutto si parlava del rigore dato a noi. Dobbiamo essere arrabbiati, ma solo perché abbiamo preso gol all'ultimo minuto.

A Chivu è stato assicurato che sarà più coperto dopo la gara di Roma?

Lui sa cosa facciamo bene e cosa possiamo migliorare. Questa squadra ha tanti giocatori offensivi, non è facile trovare l'equilibrio. Non sempre si può fare quel che abbiamo fatto a Palermo o contro il Bari. Io ho visto la sfida di Roma, se la giochiamo altre cento volte così la vinciamo 99. Però questa è stata la volta in cui abbiamo perso e quindi dobbiamo lavorarci su.

Si aspettava la Lazio in testa dopo cinque giornate?

Ho già detto lo stesso quando si diceva che noi eravamo in fuga: è troppo presto. Certamente hanno qualità, se saranno ancora lì dopo tre mesi per loro sarà fantastico, per ora complimenti.

Chi aveva ragione tra lei e Chivu quindi?

Lui ha fatto un rilievo tattico, lo avete visto tutti. Abbiamo sistemato la cosa.

Le è dispiaciuto sentire che Ranieri ha avuto più coraggio di Benitez?

Cosa non ho fatto bene? Milito e Pandev andavano sostituiti perché infortunati, non potevo giocare in nove. Di sicuro non è qualcosa che mi preoccupa.

Pensa dunque che la panchina sia corta?

No, la lunghezza è la stessa di sempre (ride, ndr). Abbiamo giocatori giovani, hanno bisogno di tempo.

Che fine faranno i calzini che le hanno regalato le figlie?

Voi avete figli? Vedremo dopo questa partita, ma se dici ai figli che li porterai devi farlo.

Pensa anche lei che ci sia una motivazione se fate tanti tiri e pochi gol?

E' chiaro che se giochiamo cento volte questa gara, come ho detto, la vinciamo spesso. Se la squadra può far questo in trasferta possiamo vincere molte partite.

Secondo lei perché si sbaglia così tanto davanti alla porta? Può esserci un cambio di modulo in futuro?

Se tiriamo tanto è bene per noi. Segnare è un po' più difficile. Durante l'anno penso potremo diventare più precisi. Quanto al modulo, abbiamo tre-quattro giocatori infortunati o acciaccati. Questo può far crescere i nostri giovani, se giocheranno. E' una questione di tempo.

Quando Santon potrà diventare un'alternativa credibile, in questo momento non è sicuro lei o non è sicuro lui?

Due settimane fa circa ho risposto ad una domanda simile. Posso dirti che negli ultimi dieci giorni ha fatto bene, è vicino al rientro. Una squadra che ha giocato contro Palermo e Bari e lo ha fatto bene non può cambiare modulo ogni settimana. Sono contento dei suoi miglioramenti. E' più vicino al rientro, quando dipende da lui e dagli altri. Non abbiamo tempi fissi. Per ora sono contento dei suoi miglioramenti.

Rimpiange la partenza di Balotelli? Con gli ultimi acciacchi poteva tornare utile...

Quando facciamo qualcosa analizziamo sempre gli effeti, e poi non è il caso di guardarsi indietro, guardiamo sempre avanti.

Ha convocato Amantino Mancini quindi.

Ha esperienza, può essere importante, mi pareva giusto dargli una possibilità. Eto'o? E' una soluzione, non un problema, è uno che può fare la differenza.

Coutinho giocherà dal primo minuto?

Chissà, può darsi, è giovane ma ha qualità e lo ha dimostrato.

Champions - Ecco il Werder, tra infortuni 'pesanti' e lacune difensive

Tanti dubbi di formazione per Thomas Schaaf, alle prese con infortuni vecchi e nuovi. E la difesa continua a fare acqua

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sarà un Werder Brema incerottato quello che si presenterà alla 'Scala del calcio' domani sera, per il secondo turno del Girone A di Champions League contro l'Inter. Il tecnico Thomas Schaaf sarà costretto a rinunciare a tantissimi giocatori, soprattutto in difesa. Out, per infortuni vari, Frings, Fritz,Pizarro, Naldo e Boenisch. Tutti titolari nello scacchiere tattico del tecnico tedesco. Assenze 'pesanti' soprattutto quelle riguardanti il capitano Frings, vero punto di riferimento del centrocampo, e Pizarro, attaccante che ha sempre fatto ottime prestazioni contro le italiane e, in particolare, al Meazza, sia con l'Inter che con il Milan.

Il Werder arriva all'impegno dopo il successo 3-2 nel derby con l'Amburgo: una partita 'pazza', tipica della formazione di Schaaf. Un complesso che segna tanto, ma subisce altrettanto. Devono essere inquadrati così, infatti, i risultati altalenanti che la squadra ha fatto registrare non solo in questa stgione, ma ormai da anni. Schaaf predilige il gioco offensivo, e per questo le partite che vedono protagonista il Werder Brema sono sempre colme di reti.

Viste le tante assenze, Schaaf sarà costretto a fare di necessità virtù. Con ogni probabilità, davanti al portiere titolare Wiese, giocherà una difesa a quattro in linea con il recuperato Pasanen, Prödl, Mertesacker e Silvestre (un francese che non ha lasciato ricordi troppo positivi dalle parti di Milano). Reparto messo spesso sotto accusa e particolarmente attaccabile sotto il profilo della velocità. A metà campo spazio a Bargfrede, Borowski, Hunt e il gioiellino Marin. In attacco, invece, praticamente scontato l'impiego di Hugo Almeida al fianco dell'ex di turno, Marko Arnautovic. Di fatto, un 4-4-2 con il centrocampo a rombo, che vedrà ai vertici Borowski (davanti la difesa) e Marin (rifinitore). In rosa anche Kroos, solo omonimo del centrocmapista ben più famoso (e ben più quotato) del Bayern Monaco e della nazionale tedesca.

Ecco la lista dei convocati di Thomas Schaaf:

Portieri: Wiese, Mielitz, Wiedwald;

Difensori: Pasanen, Mertesacker, Prödl, Silvestre, Schmidt;

Centrocampisti: Wesley, Borowski, Marin, Hunt, Kroos, Jensen, Bargfrede;

Attaccanti: Wagner, Hugo Almeida, Husejinovic, Ayik, Arnautovic.

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Retroscena Beccalossi: "Cassano poteva passare all'Inter, ma lui..."

"Antonio non è compreso", afferma il 'Becca'.

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Dopo Alberto Aquilani, adessoAntonio Cassano. Le rivelazioni sul mercato che riguardano l'Inter fioccano, e dopo le parole del centrocampista della Juventus che ha rivelato di un Moratti che voleva prenderlo, adesso a spuntare vicinissimo ai nerazzurri è il talento barese. L'operazione mancata è stata svelata, ai microfoni diGoal.com, da Evaristo Beccalossi,leggenda dell'Inter, che parla così del retroscena legato proprio a Cassano: "Mi sono sempre schierato a favore di Antonio. Ad un certo punto c'è stato anche un momento nel quale poteva venire a giocare da noi a Milano nell'Inter e ho sempre sposato la sua causa perché credo che uno abbia diritto di avere dei pregi e dei difetti e lui ha passato degli anni sicuramente non belli però il valore del giocatore. Bisognava capire un pò più Cassano perché, se no, si diventa tutti scolaretti, mano nella mano e si va insieme. Credo che ognuno di noi abbia una propria personalità. Lui sicuramente è migliorato però, a livello calcistico, è sempre stato un giocatore che io ho difeso a spada tratta", ha detto Beccalossi, uno che è molto vicino all'ambiente nerazzurro.

Il barese - è noto - da tempo è apprezzato dal presidente Massimo Moratti. C'è chi parla di duello Inter-Juventus per lui a giugno, sicuramente la sua fantasia, come quella di Pastore e Kakà, potrebbe far sognare i tifosi e anche incendiare le voci di fantamercato. Come finirà? Staremo a vedere, ma fatto sta che Cassano e l'Inter si sfiorano da anni senza toccarsi, veramente, mai.

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