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Ultima partita dell' Inter

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Attacco brillante, bene i due giovani. Ma dietro c'è ancora da lavorare

I nerazzurri hanno giocato ottimamente, sfruttando i limiti della difesa del Werder Brema. Buon impatto di Coutinho e Biabiany, qualche disattenzione di troppo dietro

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Forse contro il Werder Brema si è intravista l’Inter che sogna Rafa Benitez. Squadra con baricentro alto, attaccanti che cercano il dialogo e costante pressing nei confronti della difesa avversaria. Insomma, dopo la battuta d’arresto capitolina il gruppo, come promesso, ha saputo rialzarsi rapidamente e ha spazzato via molte delle perplessità emerse ultimamente. Inoltre, per la gioia di Rafa, la mole di occasioni costruita stavolta è stata per buona parte finalizzata, un altro passo in avanti rispetto al match dell’Olimpico, in cui tirare molto verso la porta di Lobont non ha fruttato alcunché. Contro i tedeschi la squadra ha sfruttato la velocità dei giocatori in attacco: Eto’o, Sneijder, Biabiany e Coutinho hanno cercato spesso scambi rapidi e verticalizzazioni, senza mai strafare. Individuato il limite della retroguardia di Schaaf (troppo macchinosa), i nerazzurri ne hanno approfittato dando persino spettacolo, oltre all’idea di poter segnare in qualsiasi momento. Insomma, una prestazione con la ‘P’ maiuscola, al livello di quella palermitana o contro il Bari.

L’Inter ancora è sotto l’effetto della fisarmonica, le manca la continuità, ma se questo è il male peggiore c’è da stare sereni: con il tempo e il lavoro arriverà anche quella.Menzione d’onore per Samuel Eto’o: il camerunense stava già entusiasmando con le sue reti, sempre determinanti, ma anche con una partecipazione al gioco che la scorsa stagione, per responsabilità non soltanto sue, raramente aveva fornito. Slegato da impegni difensivi, il bomber ha rispolverato il mirino e giocando dove predilige è tornato a essere una macchina da gol implacabile. La tripletta contro il Werder è la naturale conseguenza del suo stato di grazia, il cui tempismo è eccezionale considerando le difficoltà attraversate dal compagno di reparto Milito. Ma se l’Inter ha giocato una partita così spettacolare merito è anche dei due baby Coutinho e Biabiany.

Entrambi, piazzatisi diligentemente sulle corsie esterne, si sono scrollati di dosso la tensione dell’esordio in Champions e hanno giocato con la sfrontatezza necessaria per non farsi schiacciare dalla pressione. Un bel banco di prova, superato brillantemente. Se la squadra ha messo praticamente subito alle corde i tedeschi è anche merito della velocità del francese, imprendibile per Silvestre, e della tecnica mai fine a sé stessa del brasiliano, bravo a non farsi attrarre troppo dal proprio talento e a rincorrere l’avversario quando questi gli toglieva il pallone. Anche tatticamente i due hanno dimostrato di esserci con la testa.

Se in attacco tutto ha girato alla perfezione, qualche appunto va fatto alla difesa: consentire a Hugo Almeida di scavalcare con un pallonetto Julio Cesar dopo pochi secondi è un errore molto grave, provocato da una linea difensiva salita in ritardo. Fortuna poi che Lucio si è trovato al posto giusto, altrimenti oggi parleremmo di un’altra partita e di un altro andamento. Ma l’attaccante portoghese ha avuto un’altra chance prima del vantaggio nerazzurro: responsabilità sua se ha fallito il tocco da pochi passi su invitante traversone di Borowski, responsabilità di Cordoba e Lucio se il centravanti di Schaaf si è trovato in quella situazione favorevole. Un altro attaccante avrebbe fatto centro, rivoltando il match. Nella ripresa poi, anche dopo l’uscita di Lucio, la squadra si è organizzata meglio e in pratica non ha più corso pericoli, ma certi meccanismi, anche in attesa del rientro di Samuel (e nella speranza che Lucio non resti fuori a lungo), vanno perfezionati. Anche su questo Benitez dovrà continuare a lavorare, ma con un 4-0 in Champions League tutto diventa più facile.

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Moratti felice: “Vittoria importante. Bene i giovani. Eto’o? Ottimo”

Il presidente ha parlato con i giornalisti a tutto tondo, della prestazione della squadra, elogiando i giovani e Samuel Eto’o

© foto di Federico De Luca

E’ un Massimo Moratti raggiante quello che il giorno dopo commenta la grande vittoria della sua Inter sul Werder Brema, vittoria che regala il primo posto nel Girone A, in coabitazione con il Tottenham: “Ho visto un’ottima squadra. Abbiamo giocato molto bene, i ragazzi mi sono piaciuti. E’ un stato un piacere vederli giocare, soprattutto perché era importante vincere in quanto c’erano punti in palio”. Inevitabile la domanda sull’inserimento dei giovani Biabiany e Coutinho, autori di una buona gara: “Il loro è stato un inserimento molto buono. Si sono adattati benissimo al sistema di gioco, anche se hanno bisogno di tempo per crescere e migliorare. In complesso mi hanno fatto una buona impressione. Molto bene”. Al patron nerazzurro viene chiesto se quella di ieri sera sia stata l’Inter più convincente che ha giocato sino ad ora: “No. E’ inesatto. La squadra ha giocato benissimo in altre occasioni. La vittoria di ieri è la conferma di un gioco brillante".

Domanda sulla lista infortunati nerazzurri, arricchitasi ieri sera con Lucio e Julio Cesar: “Non so. Non conosco il grado di questi infortuni, perciò non posso essere preoccupato”. Ultima battuta su Eto’o, che il presidente ha regalato di sfuggita alla folla di giornalisti: “Ottimo…”