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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
Nonostante le numerose assenze e le condizioni non ancora ottimali dei presenti, l’Inter porta a casa dall’inviolato Sant’Elia di Cagliari tre punti preziosissimi in chiave lotta al vertice. I nerazzurri sfruttano nuovamente la vena realizzativa di Eto’o, ancora una volta decisivo pur essendo l’unica punta disponibile. Le ottime condizioni fisiche del camerunense riescono a colmare le defezioni di Milito e Pandev, ma anche meccanismi tattici ancora da migliorare, complice anche il continuo turn over imposto al tecnico spagnolo dall’infermeria di casa. Dopo quello di Palermo, dunque, l’Inter conquista il suo secondo successo in trasferta.
IL PRIMO GUIZZO E’ DI TAGLIAVENTO – Le due squadre non fanno neanche in tempo a entrare in ritmo che l’arbitro Tagliavento, sotto osservazione dopo l’ultimo precedente con i nerazzurri (Inter-Sampdoria 0-0 con le espulsioni di Samuel e Cordoba nel primo tempo), si mette in mostra con una giocata difficile ma elogiabile: ferma il gioco per i buuu razzisti che una piccola frangia di tifoseria sarda dedica a Eto’o. Regolamento allaga mano, è così che un direttore di gara deve comportarsi, ma non tutti trovano il coraggio di prendere questa posizione. E il resto dello stadio sottolinea la scelta con un applauso. Il match prosegue ma il tatticismo delle contendenti ne impedisce il decollo. Inter più votata al possesso di palla, Cagliari attendista e contropiedi sta. Inevitabile che le uniche conclusioni arrivino dalla distanza (nell’ordine, Stankovic, Maicon, Nenè e Cossu), senza precisione.
SERVE PIU’ CONVINZIONE – La difesa messa in campo da Bisoli, un’autentica roccaforte al Sant’Elia (un solo gol subito, nel 5-1 alla Roma), conferma la propria solidità anche contro l’Inter. Coutinho e Biabiany, posizionati rispettivamente a sinistra e a destra, tentano qualche incursione ma peccano di mancanza di convinzione nelle loro giocate. Pisano e Agostini, i rispettivi avversari, si dimostrano superiori a loro anche quando spingono. Nonostante ciò, la squadra continua a cercarli, mostrando fiducia nei loro confronti. Fiducia che non manca di certo a Cossu, tre presenze in nazionale, il quale su assist di Nainggolan sfiora l’incrocio dei pali con un piatto destro ben indirizzato. Una paura, per il tifoso nerazzurro, che fa da anticamera alla gioia del vantaggio.
DIPENDENZA ETO’O – Siamo al 39’ quando, mettendo ordine a un pallone vagante con un dribbling in un fazzoletto, Samuel Eto’o lascia partire un sinistro tesissimo che va a morire alla sinistra di un Agazzi proteso inutilmente in tuffo. Una perla che conferma lo stato di grazia del camerunense, al dodicesimo gol in undici partite stagionali con l’Inter, ma anche la ‘dipendenza’ che i nerazzurri, a segno dopo 220 minuti di astinenza, denotano nei suoi confronti. Poco importa, Eto’o è lì per mettere la palla dentro, di certo più di Maicon che nel recupero del primo tempo, di testa, manda fuori di poco.
RIECCO JULIO CESAR – Nella ripresa il ritmo è decisamente più alto, perché il Cagliari avanza il baricentro e manda a nozze i contropiedisti nerazzurri. La spinta degli uomini di Bisoli frutta un momento di gloria per Julio Cesar, bravissimo sul destro ben costruito da Nenè, strepitoso sul tentativo in tap-in di Matri. Dall’altra parte Agazzi prova a non sfigurare di fronte all’illustre collega e nega il raddoppio e la doppietta a Eto’o, che tenta vanamente di piazzare il pallone nell’angolo opposto. Bisoli prova a cambiare le carte in tavola e inserisce Acquafresca e Lazzari, la replica di Benitez è decisamente più creativa: Obi (esordio in campionato dopo quello in Champions) per Coutinho, Thiago Motta (per lui è esordio stagionale) per Biabiany. In pratica, l’Inter passa a un più solido 4-4-1-1, con Zanetti che scala a destra e Sneijder incaricato di rifornire Eto’o.
BENEDETTA TRAVERSA – L’Inter, con il nuovo assetto tattico, sembra poter controllare meglio gli slanci dei rossoblù, in virtù di un convincente possesso palla, ma a un quarto d’ora dalla fine deve ringraziare la fortuna se un cross proveniente da destra, deviato da Chivu, si infranga contro la a traversa e spiazzi persino Conti sulla linea di porta, incapace di andare oltre all’assist per Julio Cesar. L’ingresso di Pinardi per Nainggolan è l’ultima carta che Bisoli si gioca, a costo di lasciare sguarnito il centrocampo. Il pressing altissimo dei sardi incute un sentimento di frenesia a Lucio e Samuel, spesso costretti ad affannosi rilanci, mai sfruttati da Sneijder ed Eto’o, ormai in riserva. Anche se un po’ in affanno, comunque, l’Inter compie il proprio dovere e replica alla vittoria di ieri del Milan, nonostante le numerose e pesanti assenze.
CAGLIARI-INTER 0-1
Marcatori: 39' Eto'o
CAGLIARI: 1 Agazzi; 14 Pisano, 13 Astori, 21 Canini, 31 Agostini; 8 Biondini (11' st Lazzari), 5 Conti, 4 Nainggolan (33' st Pinardi); 7 Cossu; 32 Matri, 18 Nenè (19' st Acquafresca)
A disposizione: 25 Pelizzoli, 2 Biasi, 3 Ariaudo, 24 Perico
Allenatore: Pierpaolo Bisoli
INTER: 1 J.Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 26 Chivu; 4 Zanetti, 5 Stankovic; 88 Biabiany (24' st Thiago Motta), 10 Sneijder (41' st Muntari), 29 Coutinho (21' st Obi); 9 Eto'o.
A disposizione: 12 Castellazzi, 23 Materazzi, 31 Alibec, 39 Santon
Allenatore: Rafael Benitez
Note. Ammoniti: 15' Nené, 23' Nainggolan, 32' Lucio, 16' st Lazzari. Recupero: pt 3, st 4