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Ultima partita dell' Inter

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Benitez: "Niente Eto'o-dipendenza. Sul mercato, uno o due giocatori..."


© foto di Alberto Fornasari

La vittoria di Cagliari fa sorridereRafa Benitez. Il tecnico nerazzurro parla a Sky dopo l'1-0 in Sardegna targato Samuel Eto'o: "E' sempre importante vincere - ha detto lo spagnolo - inoltre oggi tornavano Motta, Zanetti e Samuel dopo gli infortuni e portare a casa questi tre punti era fondamentale. Oggi abbiamo variato un po' modulo a tratti perché avevamo bisogno di possesso palla, ci serviva freschezza in mezzo ed è andata come volevamo. Eto'o-dipendenza? Se lui segna è buono per noi, ma sappiamo segnare in modo diverso. Stanno tornando tutti piano piano dagli infortuni, così abbiamo maggiori possibilità offensive. E' chiaro che se giochiamo meglio, vincere è più facile: però anche se c'è qualche difficoltà è importante metterla dentro, sono punti clou. Il secondo tempo? Abbiamo controllato la partita con uno o due errori che hanno dato al Cagliari l'opportunità di beffarci, ma è più per errori nostri che per meriti loro, può capitare".

Poi, si parla di mercato come era scontato: "Un esterno offensivo? Dobbiamo analizzare due o tre situazioni con il presidente e Branca, ma ci serviranno uno o due giocatori per avere freschezza fino alla fine. Il Milan? Non l'ho visto tanto, stavo seguendo il Tottenham per la Champions. Sarà difficile perché gli inglesi sono in forma ed hanno tanta fiducia", conclude Rafa.

Messi e l'Inter, qualcosa si muove: dalla crisi Barça a Guardiola che...


L'utopia è diventata sogno, far diventare il sogno realtà è difficilissimo, ma nulla è impossibile. L'idea Lionel Messi stuzzica sempre di più l'ambiente Inter, seppur consapevoli tutti degli enormi ostacoli in termini economici per un'eventuale trattativa che per ora resta soltanto immaginaria. Le parole del presidente Massimo Moratti fanno capire che, però, la volontà di sondare il terreno c'è. Ma da cosa è determinato questo improvviso cambiamento di rotta sulla situazione dell'argentino, che prima sembrava blindatissimo e ora è su tutte le prime pagine? La verità viene fuori da tutti i quotidiani spagnoli di oggi, che toccano proprio il tasto dolente di casa Barcellona, cioé la gestione finanziaria. Il club blaugrana è in crisi assoluta, e riporta un debito pari a 430 milioni di euro, con soli 70 milioni andati in fumo nell'ultima stagione. I dati evidenziati da Marca e Sport sono gravissimi, e il presidente Sandro Rosell si trova alle prese con una situazione non facilissima da gestire. Proprio nelle ultime ore, il numero uno del club del Nou Camp ha reso noto il clamoroso buco economico, facendo però trasparire fiducia: "Sappiamo su che strada muoverci per risolvere questi problemi, siamo fiduciosi al massimo", sono le sue parole.

Per pagare gli stipendi, però, il Barcellona, uno dei primissimi club al mondo, dovrà affidarsi alle banche, come conferma lo stesso Rosell: "Torneremo presto in attivo economico, però per adesso abbiamo un accordo con una banca che ci fornirà i soldi necessari per il pagamento degli stipendi". Frasi che fanno capire la reale crisi barcelonista, una situazione che a Messi non piace affatto. Un modo molto semplice per ripianare tutto sarebbe vendere la Pulga, una mossa drastica che però potrebbe essere determinata non solo dal fattore economico, ma anche dal fatto che Pep Guardiola non pare abbia intenzione di rinnovare il suo contratto in scadenza a giugno se si continuasse su questa strada economicamente parlando, dunque il suo addio potrebbe condizionare anche Messi stesso, sempre più innamorato di Milano e consapevole del fatto che si troverebbe non solo una tifoseria ed una città, ma un intero paese ai suoi piedi se decidesse di sbarcare in Italia.

Adesso comunque queste sono tutte supposizioni riprese da tutti i quotidiani spagnoli, ma difficilmente qualcosa dovrebbe muoversi. Ripetiamo, trasformare il sogno in realtà è tutt'altro che semplice. Moratti stesso lo ha fatto capire, però ci sarà la solita attenzione a questa situazione come con tanti altri campioni eccellenti, con una piccola differenza: se Messi dovesse andar via da Barcellona per davvero, allora l'Inter sarebbe in primissima fila. Magari tra qualche anno, chissà...

A Cagliari il pranzo lo offre Eto'o: l'Inter passa di misura al Sant'Elia


© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Nonostante le numerose assenze e le condizioni non ancora ottimali dei presenti, l’Inter porta a casa dall’inviolato Sant’Elia di Cagliari tre punti preziosissimi in chiave lotta al vertice. I nerazzurri sfruttano nuovamente la vena realizzativa di Eto’o, ancora una volta decisivo pur essendo l’unica punta disponibile. Le ottime condizioni fisiche del camerunense riescono a colmare le defezioni di Milito e Pandev, ma anche meccanismi tattici ancora da migliorare, complice anche il continuo turn over imposto al tecnico spagnolo dall’infermeria di casa. Dopo quello di Palermo, dunque, l’Inter conquista il suo secondo successo in trasferta.

IL PRIMO GUIZZO E’ DI TAGLIAVENTO – Le due squadre non fanno neanche in tempo a entrare in ritmo che l’arbitro Tagliavento, sotto osservazione dopo l’ultimo precedente con i nerazzurri (Inter-Sampdoria 0-0 con le espulsioni di Samuel e Cordoba nel primo tempo), si mette in mostra con una giocata difficile ma elogiabile: ferma il gioco per i buuu razzisti che una piccola frangia di tifoseria sarda dedica a Eto’o. Regolamento allaga mano, è così che un direttore di gara deve comportarsi, ma non tutti trovano il coraggio di prendere questa posizione. E il resto dello stadio sottolinea la scelta con un applauso. Il match prosegue ma il tatticismo delle contendenti ne impedisce il decollo. Inter più votata al possesso di palla, Cagliari attendista e contropiedi sta. Inevitabile che le uniche conclusioni arrivino dalla distanza (nell’ordine, Stankovic, Maicon, Nenè e Cossu), senza precisione.

SERVE PIU’ CONVINZIONE – La difesa messa in campo da Bisoli, un’autentica roccaforte al Sant’Elia (un solo gol subito, nel 5-1 alla Roma), conferma la propria solidità anche contro l’Inter. Coutinho e Biabiany, posizionati rispettivamente a sinistra e a destra, tentano qualche incursione ma peccano di mancanza di convinzione nelle loro giocate. Pisano e Agostini, i rispettivi avversari, si dimostrano superiori a loro anche quando spingono. Nonostante ciò, la squadra continua a cercarli, mostrando fiducia nei loro confronti. Fiducia che non manca di certo a Cossu, tre presenze in nazionale, il quale su assist di Nainggolan sfiora l’incrocio dei pali con un piatto destro ben indirizzato. Una paura, per il tifoso nerazzurro, che fa da anticamera alla gioia del vantaggio.

DIPENDENZA ETO’O – Siamo al 39’ quando, mettendo ordine a un pallone vagante con un dribbling in un fazzoletto, Samuel Eto’o lascia partire un sinistro tesissimo che va a morire alla sinistra di un Agazzi proteso inutilmente in tuffo. Una perla che conferma lo stato di grazia del camerunense, al dodicesimo gol in undici partite stagionali con l’Inter, ma anche la ‘dipendenza’ che i nerazzurri, a segno dopo 220 minuti di astinenza, denotano nei suoi confronti. Poco importa, Eto’o è lì per mettere la palla dentro, di certo più di Maicon che nel recupero del primo tempo, di testa, manda fuori di poco.

RIECCO JULIO CESAR – Nella ripresa il ritmo è decisamente più alto, perché il Cagliari avanza il baricentro e manda a nozze i contropiedisti nerazzurri. La spinta degli uomini di Bisoli frutta un momento di gloria per Julio Cesar, bravissimo sul destro ben costruito da Nenè, strepitoso sul tentativo in tap-in di Matri. Dall’altra parte Agazzi prova a non sfigurare di fronte all’illustre collega e nega il raddoppio e la doppietta a Eto’o, che tenta vanamente di piazzare il pallone nell’angolo opposto. Bisoli prova a cambiare le carte in tavola e inserisce Acquafresca e Lazzari, la replica di Benitez è decisamente più creativa: Obi (esordio in campionato dopo quello in Champions) per Coutinho, Thiago Motta (per lui è esordio stagionale) per Biabiany. In pratica, l’Inter passa a un più solido 4-4-1-1, con Zanetti che scala a destra e Sneijder incaricato di rifornire Eto’o.

BENEDETTA TRAVERSA – L’Inter, con il nuovo assetto tattico, sembra poter controllare meglio gli slanci dei rossoblù, in virtù di un convincente possesso palla, ma a un quarto d’ora dalla fine deve ringraziare la fortuna se un cross proveniente da destra, deviato da Chivu, si infranga contro la a traversa e spiazzi persino Conti sulla linea di porta, incapace di andare oltre all’assist per Julio Cesar. L’ingresso di Pinardi per Nainggolan è l’ultima carta che Bisoli si gioca, a costo di lasciare sguarnito il centrocampo. Il pressing altissimo dei sardi incute un sentimento di frenesia a Lucio e Samuel, spesso costretti ad affannosi rilanci, mai sfruttati da Sneijder ed Eto’o, ormai in riserva. Anche se un po’ in affanno, comunque, l’Inter compie il proprio dovere e replica alla vittoria di ieri del Milan, nonostante le numerose e pesanti assenze.

CAGLIARI-INTER 0-1

Marcatori: 39' Eto'o

CAGLIARI: 1 Agazzi; 14 Pisano, 13 Astori, 21 Canini, 31 Agostini; 8 Biondini (11' st Lazzari), 5 Conti, 4 Nainggolan (33' st Pinardi); 7 Cossu; 32 Matri, 18 Nenè (19' st Acquafresca)
A disposizione: 25 Pelizzoli, 2 Biasi, 3 Ariaudo, 24 Perico
Allenatore: Pierpaolo Bisoli


INTER: 1 J.Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 26 Chivu; 4 Zanetti, 5 Stankovic; 88 Biabiany (24' st Thiago Motta), 10 Sneijder (41' st Muntari), 29 Coutinho (21' st Obi); 9 Eto'o.
A disposizione: 12 Castellazzi, 23 Materazzi, 31 Alibec, 39 Santon
Allenatore: Rafael Benitez

Note. Ammoniti: 15' Nené, 23' Nainggolan, 32' Lucio, 16' st Lazzari. Recupero: pt 3, st 4