Andrea Pirlo concede una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. L'argomento principale, quello che da solo sta rivoluzionando il Milan, è Zlatan Ibrahimovic. Pirlo lo definisce "simpatico, sempre pronto allo scherzo, sempre sorridente. Da noi si è inserito benissimo. Forse in altre squadre non si è inserito bene". Anche il calcio a Strasser "è uno scherzo normale, cose che capitano in allenamento". Un ritratto dello svedese abbastanza atipico, che comunque dimostra che si è davvero inserito bene nel Milan, anche a livello di gioco. "Ibra è un giocatore decisivo e noi miglioreremo" -Pirlo spegne così le polemiche sulla Ibra-dipendenza del Milan. Tra campionato e Champions, l'ex giocatore di Brescia e Inter non ha dubbi: "Scelgo sempre l'Europa, vincere la Champions è impagabile. Quando ho visto l'Inter in finale, sinceramente ho patito. Ma poi gli ho visti esultare ed ero contento per loro, perché so che sensazioni si provano".
Il discorso si sposta così sull'Inter: "E' la squadra da battere in Italia e in Europa". Poi sul possibile ritorno a Milano, sponda neroazzurra, di Leonardo e Kakà, è sicuro: "Leo non me lo vedo all'Inter, visto che ha fatto la storia qui. Ma nel calcio moderno può succedere di tutto: se fai l'allenatore non puoi essere legato a una squadra. Kakàinvece mi sembra veramente impossibile". Poi sui singoli: "Eto'o e Ibra sono diversi e forti tutti e due. Sneijder ha fatto tanto ed è uno di quelli che si meriterebbe il Pallone d'Oro. Io però lo darei a Xavi o Iniesta, ma è questione di gusti".