"Io sono stato molto felice all'Inter, non nel mondo calcistico italiano, perché non mi piacciono i commenti di presidenti, allenatori e giornali. Ma l'Inter mi piace e mi piacerà per sempre". José Mourinho, nel dopo-partita di Inter-Bayern Monaco, ai microfoni di Rai Sport rilascia alcune dichiarazioni che sanno ormai di addio definitivo. Il tecnico portoghese non manca di ringraziare in fin dei conti il calcio italiano, "perché in fin dei conti è grazie al calcio italiano che sono diventato un allenatore migliore. Ora, forse è tempo che mi prenda un giorno per me per accettare una nuova sfida, misurarmi in un altro Paese. Ma l'importante non è che rimanga io all'Inter, ma che rimanga Zanetti, che rimanga Moratti". Ma quando provano a passargli Zanetti per farli parlare, lui scappa dicendo: "No, non voglio sentirlo", ridendo ma con gli occhi che malcelano l'emozione.
Il suo sa di addio definitivo all'Inter, anche se lui non la vede in maniera così drastica: "No, non è definitivo, l'Inter mi piace tantissimo, questa rimarrà la mia casa!".
Poi a Sky aggiunge: "Una gioia fantastica, non dimentico nessuno, dal magazziniere al presidente, una stagione incredibile. Tanta festa, tifosi gioiosi, è bellissimo. La stagione è finita, ora vado in vacanza, oggi sono uno degli allenatori che ha vinto la Champions con due club diversi, magari domani vorrei vincerla con tre club. Non mi voglio fermare mai, voglio sempre di più, arricchire la mia carriera. Sono vicino alla scelta di una nuova vita professionale. Non ho mai avuto contatti col Real Madrid come si dice, né firmato; ho promesso che dopo la finale avrei parlato con alcune persone e deciso la mia vita. L'Inter mi ha dato tanto e io ho dato tanto. Per questo ora mi sento libero di decidere la mia vita. Ho vinto tutto, non c'è altro da conquistare, per me un grande significato, la supercoppa europe a Intercontinentale non sono importanti per me. Ringrazio molto il calcio italiano, una grande esperienza, sono un allenatore migliore, ho conosciuto una nuova cultura e nuovi professionisti, ma alcune cose non mi sono piaciuto: le squalifiche, le espulsioni, l'addetto al campo che mi squalificava dopo qualche giorno, allenatori che mi hanno criticato perché sono portoghese, molte cose brutte. Da 3-4 mesi ho allora cominciato a pensare di cambiare; per rispetto della società non ho parlato con nessuno finora, ma è giunto il momento di pensarci e vedremo. Ma ora l'importante è che gli interisti di tutto il mondo sono in festa.
Percentuale del mio lavoro all'Inter? Piccolo, ci sono anche giocatori, tifosi, Butti, Viganò, Oriali, Branca, ognuno ha la sua percentuale. Un allenatore non fa una squadra, se io vado via Branca e Oriali faranno una buona scelta e la storia dell'Inter continua. Andrà a Montecarlo per la supercoppa europea, giocherà l'Intercontinentale. Ma ci sono anche cose positive che mi mancheranno. Magari in Spagna non mi tratteranno meglio (non smentisce quindi l'ipotesi Real, ndr), ma magari domani decido che voglio vincere un altro scudetto con l'Inter".
Ma ormai il Real Madrid è dietro l'angolo... Come eventuale sostituto, in prima linea, c'è sempre Mihajlovic come abbiamo già avuto modo di raccontarvi più volte. Ma la società non ha ancora deciso e sta valutando diverse opzioni, pare anche la pista Benitez.