Il capitano corona una militanza speciale con la maglia nerazzura: "E' un'emozione unica, inseguivo questa coppa da 15 anni e adesso arriva nel momento migliore della mia carriera". Anche Cambiasso gli fa eco: "E' la vittoria del gruppo..."
Settecento volte Inter; 15 anni in nerazzurro. Praticamente una vita (sportiva) intera. Tutto questo è Javier Zanetti, il capitano, il simbolo della "nuova Grande Inter" che torna in cima all'Europa a 45 anni di distanza dall'ultima volta.
"E' un'emozione unica - spiega Zanetti al termine della partita -. Inseguivo questa coppa da 15 anni e credo sia arrivata nel momento migliore della mia carriera. Mi mancava solo questa. Posso dire di essere il capitano di una Grande Inter".
Al triplice fischio di Webb, anche un giocatore "tutto d'un pezzo" come Zanetti non trattiene le lacrime. "Avevo tanti pensieri, pensavo a mia moglie e ai miei bambini e a quanto mi sono stati vicino in questi anni. Sono contentissimo per il presidente Moratti, che ci ha creduto insieme a me, e poi per i nostri tifosi. La nostra è una gioia da dividere anche con Facchetti e Peppino Prisco; oggi hanno giocato con noi".
Una delle cose che stupiscono di più è la costanza di rendimento di Zanetti, che sembra addirittura più bravo oggi, a quasi 37 anni, di quando era arrivato in Italia appena 21enne: "Anno dopo anno sono riuscito a migliorare tantissimo, è per questo che credo che questa coppa sia arrivata nel miglior momento della mia carriera. Il Mondiale? Non posso rimproverarmi nulla, non potevo fare di più. Io mi sono messo a disposizione della mia Nazionale, Maradona ha fatto questa scelta, io la accetto e la rispetto. Ormai però credo sia una storia passata...".
A rovinare - anche se solo parzialmente - la festa dell'Inter è la sempre più probabile partenza di Mourinho. "Non ci ha detto niente - spiega Zanetti -. Era però una notizia nell'aria da un po'; purtroppo lo sapevamo anche se non ce lo aveva detto direttamente. Ci lascia un grande uomo e un grande allenatore. Credo si sia stancato dell'Italia, ha avuto troppi nemici...".
Anche Cambiasso, presentandosi ai microfoni dei media presenti al Bernabeu con la maglia nerazzurra numero 3, ricorda Giacinto Facchetti: "E' la dimostrazione di quanto l'Inter sia una grande famiglia. Anche chi non c'è più, come Giacinto, quest'oggi era in campo con noi. Inter a vita? Non è il momento per parlare di queste cose, ma io credo che qui chiuderò la carriera. Ho firmato un contratto di cinque anni, credo quindi che rimarrò qui per scrivere altre pagine di storia".
Zanetti "700 volte grazie, Grande Inter
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