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Ibra, come va il mal di pancia?

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Settimana scorsa noi di Pallonate avevamo assegnato i nostri personalissimi premi di fine campionato. Tra questi avevamo inserito l'ambitissimo "premio Tafazzi",ovvero il riconoscimento destinato ai personaggi abili nel procurarsi un insano masochismo con scelte o gesti sportivi epici. E' passata una settimana da allora e nel frattempo l'Europa ha eletto la sua nuova Regina: l'Inter è entrata ufficialmente nella storia centrando un'epica tripletta ma soprattutto andando a riprendersi quella benedetta Coppa che tormentava da quasi mezzo secolo i sogni di tutti i tifosi della Beneamata. Una festa incredibile che è sfociata al triplice fischio finale di Webb sull'erba del Bernabeu ma anche per le strade di tante città italiane, Milano ovviamente in primis. Un'indescrivibile esplosione di emozioni, colori, lacrime e cori che hanno accompagnato l'intera squadra accolta alle 6 del mattino da circa 45 mille persone (CLICCA QUI per la FOTOGALLERY DELLA NOTTE NERAZZURRA).

E pensare che circa un anno fa qualcuno aveva sbadatamente deciso di cestinare l'invito a questa festa: di chi stiamo parlando? Ma di Zlatan Ibrahimovic ovviamente. Ricordate? Lo svedese l'anno scorso aveva preferito piegarsi al mal di pancia scappando a Barcellona per trovare una cura migliore, convinto che a Milano non avrebbe mai trovato le giuste soluzioni ai suoi tormenti. "Vado al Barcellona, nella squadra più forte del mondo, in mezzo a dei fenomeni per vincere quella Coppa che nell'Inter non alzerò mai. In questo modo vincerò il Pallone d'Oro" - la pugnalata dell'ingrato svedesone che aveva saluto tutti con un elegantissimo "chupa chupa" in occasione del match casalingo con la Lazio, e che a gennaio aggiungeva sale a una ferita ancora sanguinante: "Ho vinto più titoli internazionali qui in pochi mesi che all'Inter in intere stagioni....".

Chissà cosa avrà pensato Javier Zanetti, capitano di mille battaglie, quando sabato sera alzava al cielo di Madrid il desiderio proibito di Ibra? E' proprio vero che i vecchi proverbi non sbagliano mai...il saggio Giovanni Trapattoni insegna:" Non dire gatto se non lo hai nel sacco....". Forse il Trap non ha mai incrociato la strada dello svedese, ma Ibra aveva ricevuto un consiglio da uno che con lui aveva appena vinto un "titulo": Josè Mourino. "Mi spiace che Ibra se ne sia andato, ma lui al Barcellona sarà uno dei tanti mentre qui all'Inter era il numero uno. E poi sono convinto che nel giro di qualche stagione vinceremo la Champions". Lo Special One, oltre ad aver smentito le malelingue che lo etichettavano solo come gran motivatore, ha dimostrato di saperci fare anche come veggente. Già. Morto un Papa se ne fa un altro, e l'uomo di Setubal con Moratti non ha certo perso tempo ingaggiando Samuel Eto'o e Wesley Sneijder, ovvero due pedine fondamentali nella cavalcata che ha portato la nuova Inter nella leggenda del calcio. Meglio una schiera campioni che un presunto fuoriclasse solitario. Un suggerimento che noi di Eurosport ci eravamo permessi di dare in tempi non sospetti (marzo 2009, ovvero appena dopo la cocente eliminazione con lo United) e che trovate in questo ARTICOLO.

Ma la vita è fatte di scelte, e non sempre si azzecca quella giusta. Il premio Tafazzi - versione europea - va dunque all'unanimità a Zlatan Ibrahimovic: nessuno obiettivamente può competere con lo svedese. All'interno, inoltre anche una confezione di Maloox: non vorremmo mai che questa volta il mal di pancia fosse reale. Anzi, facciamo così: spediamo direttamente una scorta di 12 mesi, metti poi che l'anno prossimo dovesse tornare......

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